Business Continuity e Stime Assicurative ai tempi del Covid

Servizi strategici o “costi da tagliare” ?

Con settembre si apre l’ultima parte dell’anno: quella in cui si avvicinano generalmente anche le scadenze assicurative ed i correlati servizi tecnici di aggiornamento (o della valutazione se aderire o meno ai servizi stessi).

Quest’anno però il momento si presenta  particolarmente delicato per le aziende che si trovano a dover gestire gli effetti dell’emergenza sanitaria #COVID-19: a volte “solo” di natura economico-finanziaria, altre per la valutazione della business continuity.

Il tema delle perizie, assai delicato, è strettamente correlato non solo alla “gestione del rischio” (ovvero: dell’incertezza di eventi aleatori), ma anche alla efficacia del suo trasferimento alle Compagnie assicurative.

È impensabile che possano essere attuate politiche di riduzione costi disdettando le “polizze chiave”: oltre ad esporre, proprio in un periodo così difficile, la propria impresa agli effetti di qualsiasi evento negativo, una scelta di questo tipo potrebbe portare gli stessi operatori finanziari a ritirarsi rispetto ai rapporti esistenti.

In questo quadro, il SERVIZIO OTA DI “STIMA ASSICURATIVA PER L’ASSICURAZIONE CON DICHIARAZIONE DI VALORI” acquisisce una valenza strategica per la funzionalità delle coperture assicurative a cui si riferisce.

Lo strumento costituisce infatti una “advisory indipendente” che consente all’azienda di superare totalmente l’approccio “standard”. Ovvero, passare da una logica di “indennizzo del valore (quale?) di un bene” danneggiato dal sinistro, a quella del “rimborso dei costi per riparare o ricomperare (a nuovo) il bene stesso” (per approfondimenti, si veda qui).

Vantaggi strategici per le aziende

Risulta quindi evidente come il SERVIZIO OTA presenti, ad un costo estremamente contenuto, vantaggi strategici per le aziende.

Non aggiornare una stima assicurativa può infatti consentire qualche risparmio immediato (invero nell’ordine di qualche migliaia di euro, se non a volte solo di qualche centinaia), ma comportare aumenti nel costo di polizza o, in caso di sinistro, riduzioni estremamente elevate degli indennizzi insieme alla dilatazione dei tempi di liquidazione.

Vale veramente la pena ipotecare il futuro dell’azienda, il lavoro dei dipendenti o magari di clienti e fornitori, per esasperate politiche di saving?

Ma il nuovo scenario legato alla pandemia COVID su questo tema presenta almeno due ulteriori aspetti: la riconversione delle attività produttive, e la variabilità dei “valori a nuovo” dei beni aziendali.

Chi ha adattato i propri macchinari o impianti per produrre beni diversi ha di fatto ha modificato il “livello di rischio” (potrebbe ad esempio essere venuta meno la validità della marcatura CE di macchine o linee di produzione): variazioni che portano disequilibri rispetto alle condizioni assicurative in essere e che potrebbero portare a più alti costi non giustificati, fino alla perdita del diritto ai risarcimenti in caso di sinistro.

Le stesse variazioni dei prezzi di mercato (anche per “beni nuovi o equivalenti in termini di rendimento” rispetto alla produzione dei beni “adattati”) possono avere conseguenze negative elevate e del tutto inattese senza una attenta valutazione da parte degli intermediari assicurativi abilitati.

Rinunciare al servizio e mantenere invarite le condizioni di polizza espone quindi le aziende a due ordini di problemi:

  • Se i costi a nuovo fossero aumentati, è certa l’applicazione della riduzione di indennizzi sui valori assicurati per percentuali pari agli incrementi degli stessi costi “a nuovo”;
  • Se i costi a nuovo fossero diminuiti, l’impresa pagherebbe il medesimo premio assicurativo (ben maggiore del costo di un aggiornamento!), ricevendo un indennizzo minore in caso di sinistro (cioè: si paga per 100 un bene che che “vale” 70…);

Per entrambi gli aspetti sopra citati, le stime assicurative OTA sono il fondamentale strumento per adeguare i valori assicurati e la correlata informativa assicurativa.

Si pensi che questo strumento – ideato ed attivato negli Anni ’70 a cura anche degli stessi Fondatori di OTA – nasce proprio per gli stessi attuali motivi di oscillazione dei prezzi e delle riconversioni industriali!

Senza contare il fatto che la stima OTA consente in ogni caso di evidenziare (e capitalizzare) eventuali scelte assicurative temporanee, come ad esempio l’utilizzo “certificato” di differenti criteri di assicurazione per macchine o reparti momentaneamente non in uso.

Chi in azienda può assumersi la responsabilità di non adeguate valutazioni su temi così rilevanti?

Siamo consapevoli che quanto sopra può essere letto come un parere “di parte”, essendo OTA il “fornitore del servizio”.

Tuttavia ci preme, come sempre e per la massima trasparenza verso i nostri stakeholders ed il mercato, evidenziare quegli aspetti che devono essere considerati da parte di chi potrà trovarsi, nei prossimi mesi, ad affrontare questi temi.

Da parte nostra, gli sforzi sostenuti nella prima parte dell’anno di efficientamento interno e di attivazione di un “network di competenze” hanno già consentito di offrire nuovi servizi innovativi in grado di supportare i nostri clienti in ambito economico e finanziario, per consentire di affrontare a questo difficile momento di crisi cogliendo le opportunità che nonostante tutto porta con sé.

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