Nuovo Codice della Crisi d’Impresa: le sfide del 2022
LINEE GUIDA EBA E NUOVO CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA E DELL’INSOLVENZA
Negli ultimi due anni le aziende hanno affrontato la pandemia COVID-19 anche usufruendo di varie misure di sostegno. Ma cosa accadrà nel 2022 con il nuovo Codice della Crisi d’Impresa?
Nei vari convegni organizzati, noi di OTA abbiamo spesso parlato di “tempesta perfetta”, riferendoci alle nuove leggi in tema di concessione degli affidamenti bancari da un lato e di emersione precoce di situazioni di crisi e di insolvenza aziendali, congiuntamente al progressivo ritiro delle misure di sostegno.
Approfondiamo insieme di seguito queste due tematiche.
LINEE GUIDA EBA (European Banking Authority)
Le valutazioni per la concessione di nuovi affidamenti alle imprese (e, dal 2023, anche per il rinnovo di quelli già erogati) saranno strettamente legate a tre aspetti.
- Capacità dell’azienda di generare flussi di denaro in grado di far fronte alle uscite monetarie legate sia alla gestione operativa aziendale che al rimborso dei debiti e relativi oneri finanziari, per tutto il periodo di durata del finanziamento richiesto (financial forecast, metodologia “forward looking”)
- Correlazione tra rischio aziendale e tassi di interesse: una maggiore incertezza sull’adeguatezza di flussi monetari o di risultati economici porterà a un aumento del costo del denaro, con ulteriori effetti in tema di sostenibilità del debito e quindi di non concedibilità della finanza richiesta.
- I disequilibri finanziari, economici e patrimoniali aziendali non saranno le uniche variabili rilevanti nella valutazione del rischio in fase di concessione di nuova finanza: tra i parametri considerati è entrata infatti la sostenibilità nel tempo dell’attività d’impresa. I temi ESG – Environment/Social/Governance e della nuova Tassonomia Europea (Regolamento UE 2020/852) entrano nei criteri di valutazione del merito creditizio: ecco perché costituiranno la nuova sfida del 2022.
CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA E DELL’INSOLVENZA (CCII)
L’iter approvativo e attuativo della normativa, avviato nel 2021, continuerà nel 2022/2023:
- il CCII ha già modificato l’art. 2086 del Cod. Civ., che ora obbliga l’imprenditore a dotarsi di “adeguati assetti organizzativi”, aprendo il tema della nuova responsabilità anche ai sensi del D.Lgs. 231/2001 (“responsabilità amministrativa delle persone giuridiche”);
- l’ormai famoso decreto del 05/08/21 ha modificato il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza in alcuni suoi punti chiave;
- l’ultimo trimestre del 2021 vedrà la realizzazione della piattaforma centralizzata nazionale (CCIAA) di pre-analisi degli esiti del progetto di ristrutturazione;
- a maggio 2022 dovranno entrare in vigore tutte le norme del CCII, a eccezione di quelle relative ai sistemi di allerta (anche in attesa del recepimento della Direttiva UE 2019/1023 sull’insolvenza);
- da gennaio 2024 entrerà in vigore il meccanismo di allerta automatico, basato sullo sforamento degli indicatori definiti dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
QUALI PRIORITÀ PER LE IMPRESE NEL 2022?
Proprio in relazione all’elevata incertezza legata alla prosecuzione della ripresa economica in atto, fin da ora è necessario che ogni azienda si doti di un assetto organizzativo “adeguato” a ridurre l’incertezza sull’effettivo incasso delle fatture emesse: sistemi per la Gestione del Credito e della Tesoreria diventano quindi elementi fondamentali per prepararsi a rispondere a tutti gli aspetti sopra evidenziati.
Abbiamo partecipato a tavoli di lavoro UNI per la stesura della prassi UNI PDR 44/2018 (e s.m.i.), e fornito consulenza e supporto a numerose aziende per l’implementazione di sistemi di gestione: rispetto alla prassi citata, ma anche ad altri documenti di valenza internazionale.
Direttamente e tramite il network TMC ADVISORY siamo dunque in grado di supportare la sua azienda per progetti organizzativi (Credito, Tesoreria, ESG), nei rapporti con banche ed altri investitori, in operazioni straordinarie.
