L’assicurazione nei momenti di crisi

Azienda in difficoltà

“Non vale la pena di fare nulla a meno che le conseguenze non possano essere serie”: questo aforisma di George Bernard Shaw, drammaturgo irlandese della prima metà del ‘900, mi sembra possa ben introdurre il tema di questa news.

Se non ci sono evidenti conseguenze negative possiamo fare qualunque cosa. Ma se “muoversi” porta con sé un pericolo allora è meglio fermarsi.

Dal nostro osservatorio quotidiano, in effetti rileviamo quanto grande sia l’impatto percepito delle attuali situazioni politiche, economiche e finanziarie sulla vision che molte aziende hanno sul prossimo futuro.

Fermarsi per rivalutare le scelte precedenti o muoversi facendo quanto fatto fino ad oggi? La nostra società sta ricevendo numerosi e importanti segnali dal mercato assicurativo.

Compagnie di assicurazione, intermediari, operatori finanziari: tutti necessitano di avere informazioni più approfondite e specifiche sulle realtà aziendali dei clienti con cui si interfacciano ogni giorno.

Perchè? I rischi aumentano considerevolmente e con essi evolve la necessità di approfondire il tema della business continuity. Così, le informazioni “solite” sono sempre meno adeguate per le specifiche finalità di analisi degli operatori assicurativi e finanziari.

E quali sono le conseguenze? Le istituzioni propongono nuovi prodotti o loro aggiornamenti per superare le situazioni contingenti, mentre le imprese sono in balia di nuove offerte e proposte che non sempre sono in grado di valutare. Il problema è particolarmente complesso per il mondo delle PMI, anche se in realtà è sentito anche nel mondo delle “large corporate”.

Nello specifico settore assicurativo, tutte le Compagnie stanno chiedendo ai clienti “imprese” di ogni dimensione l’intervento di organizzazioni accreditate per la stima indipendente dei valori da inserire nelle polizze, adeguata anche nel fornire le informazioni tecniche di rilievo sui beni che devono rientrare in copertura.

Solo in questo modo, anche il mondo di periti e liquidatori potrà muoversi in modo più veloce in caso di sinistro, fornendo risposte adeguate alle esigenze dei clienti anche in ottica di business continuity.

Le stime assicurative sono uno strumento nato negli anni ’70 (e noi di OTA eravamo presenti sui tavoli istituzionali in cui questo strumento veniva studiato e normato) proprio per facilitare i rapporti tra compagnie, intermediari e imprese in un contesto di mercato anche allora estremamente difficile: alta inflazione, difficoltà di approvvigionamenti, mercati di dimensioni locali e quindi meno efficienti.

Rinviando al precedente nostro articolo sul tema delle stime preliminari, è chiaro come quella realtà stia tornando di estrema attualità, e oggi le stime siano diventate un requisito di partenza per ogni valutazione delle Compagnie di assicurazione in fase di quotazione ed emissione di polizza.

Cosa accadrà nei prossimi mesi? Le compagnie di assicurazione richiedono con sempre maggiore insistenza stime preventive redatte da organizzazioni riconosciute indipendenti (rispetto al rapporto compagnia/assicurato), per poter emettere coperture adeguate nelle fasi di rinnovo e nuova emissione.

Solo stime basate sugli specifici criteri di “estimo assicurativo” infatti, possono consentire il corretto funzionamento dei contratti assicurativi, ovvero il corretto risarcimento in caso di sinistro.

In altri termini: ottenere un premio congruo, per avere risarcimenti adeguati in caso di sinistro, supportando così la business continuity delle imprese.

E le aziende che non avranno la “stima preliminare” redatta da società “benevise”? È ragionevole pensare che i premi saranno comunque dovuti, ma sulla base di informazioni non “tecnicamente corrette”, con ciò mettendo le premesse per grande variabilità sui risarcimenti in casi di sinistro.

Ovvero: certezza del costo, incertezza sulla prestazione… E ben possiamo immaginare quanto oggi sia critica la gestione della tesoreria aziendale, anche per i rapporti con tutti gli stakeholders dell’impresa: maggiore sarà l’affidabilità, maggiore potrà essere la propensione di clienti, banche, partners a mantenere le relazioni di business con l’azienda.

OTA è una organizzazione che, sin dagli Anni ’70, opera nel settore delle stime assicurative ed è un’organizzazione italiana estremamente radicata tra gli operatori assicurativi e il mercato imprenditoriale, che segue anche nelle sue presenze internazionali.

Siamo quindi in grado di rispondere a tutte le esigenze sopra trattate, con un invidiabile rapporto qualità/prezzo dei nostri servizi (e loro integrazioni) e la garanzia di affidabilità che vede OTA quale operatore riconosciuto da tutte le compagnie di assicurazione, italiane ed estere, operanti in Italia.

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